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Immagine del redattoreJohann Merrich

Theremin, una storia segreta


Lo scorso 14 dicembre è stato presentato a Lucia Festival Theremin, una storia segreta il mio racconto radiofonico prodotto da Radio Papesse vincitore del Premio Lucia 2024.


Gli studiosi delle società antiche sono stati tra i primi a riconoscere l'importanza della cultura materiale: gli artefatti delle civiltà perdute si sono rivelati strumenti fondamentali per ricostruire la vita di popolazioni scomparse. Ma i metodi interdisciplinari dello studio della cultura materiale sono applicabili anche alle società moderne: tutti gli artefatti riflettono le convinzioni dei loro inventori, degli acquirenti, dei committenti e, per estensione, della società più ampia di cui fanno parte. 


Nato nella Russia post-zarista e commercializzato negli Stati Uniti durante la Grande Depressione, il Theremin è un artefatto che appartiene alla classe dei dispositivi, una categoria svantaggiata dello studio della cultura materiale contemporanea perché chi si occupa di storia dei dispositivi tende quasi sempre a concentrarsi su aspetti funzionali e meccanici, trascurando le interpretazioni culturali degli oggetti.


Quella di questo racconto è la storia segreta del Theremin – il dispositivo musicale – o è la storia segreta di Theremin, l’inventore dell’omonimo strumento? E siamo sicuri che sia possibile raccontare una storia senza sconfinare nell’altra? 


Per troppo tempo, la storia della musica tecnologica e dei suoi dispositivi è stata spinta a enfatizzare le classificazioni tassonomiche a scapito del contesto sociale. La mancanza di interesse per l’ambiente che circondava la genesi e lo sviluppo dei dispositivi musicali elettronici ha comportato la perdita di molti significati e storie importanti, come quelle del debutto di Clara Rockmore, di Paul Robeson o di Lavinia Williams.


Theremin, una storia segreta esplora la storia sociale di un dispositivo, evidenziando la necessità di un approccio interdisciplinare nel racconto storico per ricordare che ricominciare a porsi domande può essere un buon modo per iniziare a scrivere una nuova storia.


Lo potete ascoltare qui sotto.

















Illustrazioni e grafiche che accompagnano il lavoro sono a cura di eeviac.

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